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Trento, 13 settembre 2007
BOATO: «SANITÀ, CONFRONTO IRRESPONSABILE»
Il vertice del Centrosinistra a Brentonico.
Il deputato verde avverte la Margherita: attenzione allo spettro di Tangentopoli

dal Corriere del Trentino di giovedì 13 settembre 2007

La riunione della maggioranza prevista questa sera a maso Palù (Brentonico) sarebbe dovuta essere la prima occasione per parlare dei programmi futuri della coalizione in vista delle elezioni del 2008. Questo almeno nelle speranze di Marco Boato: «Già a febbraio, a Villa Madruzzo — indica il deputato dei Verdi —, Dellai si era impegnato, di fronte alla critiche sulla scarsa collegialità delle scelte, a convocare riunioni periodiche di maggioranza, non solo tra i gruppi consigliari ma allargate ai segretari. L'occasione poi non si è più verificata, anche per colpa dell'estenuante telenovela sul Partito democratico che ha dominato l'intero dibattito politico».

Oggi quindi si dovrebbe parlare anche di future elezioni, e non solo della conclusione della legislatura?
«Secondo me dovrebbe esserci lo spazio per entrambe le discussioni. Da un lato è giusto parlare degli atti che devono portarci, da qua a un anno scarso, alla fine della legislatura, ma bisognerebbe, a mio avviso, anche iniziare a discutere dei programmi futuri. Dellai ha detto di sentirsi vincolato all'attuale coalizione fino a fine legislatura, e quindi di ritenere di avere le mani libere. Mi sembra tra le altre cose un buon motivo per parlare tutti insieme di quanto vogliamo fare. Nell'ultima riunione di maggioranza si è parlato di pup, ora che quell'argomento è stato affrontato, e che la vicenda del Pd ha trovato il suo epilogo, credo che sia il momento di parlare finalmente della coalizione ».

Il Pd ha tolto ossigeno alla coalizione?
«Da quasi un anno a questa parte il campo politico è stato occupato in maniera estenuante e ripetitiva dai rapporti tra Civica e Ds, che sono una fetta importante della coalizione. Ricordo però che la vittoria alle ultime elezioni è stata raggiunta con il 60% dei voti, mentre il futuro Pd, nelle ottimistiche previsioni della Cogo, vale il 30%. Questo vuol dire che c'è un 30% di voti, la metà che appartiene alla coalizione e che ha diritto di partecipare al dibattito».

Quali sono i temi che le preme affrontare?
«È stato perso molto tempo a discutere solo delle forme della politica, ora è il momento di parlare del futuro del Trentino. A maggior ragione in uno scenario di cambiamenti climatici e ambientali che stanno cambiando la politica in tutto il mondo. Invece in Trentino si continua ad andare avanti come se non ne fossimo consapevoli, con un modello di sviluppo che non ne tiene conto. Non è immaginabile che il programma in vista delle prossime elezioni esca come un coniglio dal cilindro, serve una road map. Tanto più che ogni volta che la coalizione ha ragionato insieme i risultati sono stati positivi».

Cosa ne pensa della riforma della sanità?
«È esplosa in questi ultimi mesi, ma anche in questo caso non è stata discussa dalla coalizione, ma è stata trattata in maniera irresponsabile. Si è tramutata in un braccio di ferro tra la Civica e la Margherita. Per questo dico che c'è stato un errore di metodo nel suo svolgersi. Poi c'è un errore di merito: la posizione della Margherita sembra, e dico sembra, un tentativo della politica di mettere le mani sulla sanità, dimenticando che proprio questo modo di intendere la sanità è stato uno degli aspetti terribili che ci hanno portato a vivere Tangentopoli. Mentre da un lato è giusto recuperare un ruolo di indirizzo dell'assessore unito alla giunta in maniera collegiale, dall'altro bisogna però garantire una gestione della sanità svincolata sul piano manageriale. La presa di posizione della Margherita invece è sembrata una sorta di commissariamento dell'opera di Andreolli».

Non teme che oggi il dibattito sulla sanità fagociti l'intero incontro?
«Il rischio c'è e io farò di tutto per evitarlo. Questo può avvenire solo se si cerca di portare la discussione fuori dal braccio di ferro emerso fino a oggi, dando forza al disegno collegiale».

Crede che ci sia davvero il tempo per una riforma della sanità entro legislatura?
«Credo che sia molto difficile. Se si lavorasse tutti insieme con la volontà di trovare una posizione comune si potrebbe anche riuscire, ma stanti le posizioni opposte mi sembra più facile che si rimetta il tutto alla prossima legislatura».

 

  Marco Boato

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